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Rosalba de Filippis
Se volete arrivare a Monteloro


Se volete arrivare a Monteloro


Se volete arrivare a Monteloro*
fermatevi prima alla mia casa,
troverete in fondo al vialetto
un cancello di ferro
tre gatti
un tronco d’acacia.
Sopra la loggia in mattoni
avrete un po’fresco d’estate
e d’inverno un rifugio.
Ma poi, favorite:
all’interno il mio studio
e sulla finestra vicino
la gabbia di un solo uccellino.
Affacciarsi non è un gran problema
specialmente di sera
quando l’istrice raspa discreto.
(Era bella la casa nel buio
che buio non era
una sera d’inverno perfetta
che perfetta non era,
mia imperfezione
mio dolore
che svisceri il tempo
come un chiodo attaccato sul muro
dove oscilla una giacca di stoffa
la camicia di lana
e di fumo).
Quindi uscite
e salite, salite più in alto
sul castello distrutto.
Poche pietre vicino alla chiesa
vi si arriva da un campo pulito.
Solo in cima le querce e i cipressi
il velluto del bosso
e di alberi in posa.
Monteloro, mi dice il fioraio
è di quelli che hanno fortuna
e lo pensa il ciclista
nella rincorsa
la madre un po’stanca
che ogni giorno ritorna.
Ce l’abbiamo nell’ossa
il monte d’alloro
lo conoscono l’istrice il tasso
il mio gatto
che mi segue in salita.
Quando poi ve ne andate
per favore, chiudete il cancello
non riesco a trovare la chiave
devo averla lasciata nascosta,
tra la costola destra e le scale.

Rosalba de Filippis

*Monteloro, località collinare del Comune di Pontassieve (Firenze)